Questo è il secondo numero di Lettere dal Pianeta, la newsletter mensile di Produzione Lenta, scritta dalle persone che ci ispirano ogni giorno.
Vuoi iscriverti a Lettere dal Pianeta? Clicca qui!
La seconda “lettera dal pianeta” l’ha scritta per noi il nostro amico Franco Borgogno, giornalista, divulgatore scientifico ambientale, guida escursionistica ambientale e Guida Parco nelle Aree Protette delle Alpi Marittime.
Franco Borgogno e alcuni partecipanti al progetto Clean Alp
Le Alpi assediate dalla plastica.
di Franco Borgogno
La montagna sotto assedio
Rifiuti plastici rinvenuti in alta quota
Quasi mezzo chilo di rifiuti, 0,438 kg per la precisione, in gran parte oggetti in plastica, per ogni chilometro di escursione sui sentieri alpini. È la fotografia regalata dai primi tre anni del progetto CleanAlp, il primo al mondo a studiare l'inquinamento da plastica (non micro, in questo caso) sulle montagne.
L’attività ha coperto e coprirà tutto l’arco alpino nord-occidentale italiano: Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, ma ha l’ambizione di estendersi a tutte le Alpi (non solo italiane) e all’Appennino. CleanAlp, però, non lavora semplicemente sulla raccolta e censimento dei rifiuti bensì anche sulla ragione per cui ce ne occupiamo, ovvero la conoscenza in dettaglio del legame necessario, inestricabile e assoluto che esiste tra la natura, e le Alpi in particolare, e la nostra vita quotidiana: dal punto di vista della salute, dell’economia, del benessere in ogni sua forma e declinazione e della nostra stessa esistenza.
CleanAlp e la scienza partecipata
Alcuni volontari di CleanAlp con al centro Franco, che indossa la felpa realizzata in collaborazione con Produzione Lenta
Nelle attività, aperte a tutti, sono state visitate finora (primavera 2022 - autunno 2024) 28 vallate, dal Parco Nazionale della Valgrande alla Val Tanaro, per un totale di 433,538 kg di rifiuti raccolti su 987,97 km in 88 uscite, 1378 partecipanti coinvolti nelle escursioni naturalistiche e di pulizia, 1536 studenti interessati dalle attività educative e 695 professionisti coinvolti da attività di formazione.
CleanAlp è un progetto di European Research Institute in partnership con Turismo Torino, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, attraverso il bando Simbiosi, e da EOCA (European Outdoor Conservation Association)-The North Face Explore Fund, collabora strettamente con Aree Protette delle Alpi Marittime, Parco del Monviso, Aree Protette delle Alpi Cozie, Parco Naturale Mont Avic, Agrap (associazione dei gestori dei rifugi), Uncem e Mountain Wilderness.
Fazzoletti, bustine di gel, ma anche mutande
Un paio di mutande rinvenute in alta quota.
I fazzolettini di carta sono stati il singolo oggetto più rinvenuto fino ad oggi. Precedono i mozziconi di sigarette. Ma le confezioni per alimenti – di ogni genere: dalle bottigliette alla pellicola di alluminio, dall’incarto delle caramelle alle bustine per i gel energetici - sono di gran lunga la famiglia di oggetti più numerosa. Tanti, troppi considerando che siamo in luoghi selvaggi e lontani dalla “civiltà”.
Ma tantissimi sono anche gli oggetti particolarmente strani: 30 mutande, in aree anche estremamente remote, e una piscina gonfiabile, per fare due esempi. Molti gli oggetti vecchi anche di 50 anni e più.
L'inquinamento da plastica è normalmente associato al mare e alle aree urbane, pochissimo si è indagato invece sulle aree montane e quel poco limitatamente alle microplastiche. Generalmente si ritiene che le Terre Alte ne siano esenti. Sbagliando.
Negli anni, l’European Research Institute di Torino ha maturato una grande esperienza nella ricerca riguardante la diffusione dell’inquinamento da plastica nei vari ambienti. Abbiamo collaborato a spedizioni e ricerche in Artico, Mediterraneo, sulle spiagge, lungo i fiumi… Ci è sembrato quindi importante completare lo studio coprendo anche i luoghi in cui inizia il ciclo dell’acqua, ovvero le montagne. Prima occupandoci di microplastiche nella neve (non ghiacciai) e poi focalizzandoci sugli oggetti o frammenti più grandi.
Perché oggetti e frammenti, quando è noto che il rischio maggiore è dato da micro e nano plastiche? Perché i dati raccolti con queste attività sono estremamente importanti per avere piena consapevolezza delle dimensioni del problema e per mettere in atto azioni di prevenzione che, in montagna, sono certamente più semplici rispetto ai territori più a valle o in mare: questi sono risultati di accumuli che possono arrivare anche da migliaia di chilometri di distanza, in montagna troviamo soltanto quello che qualcuno ha portato lì e poi perso (caso per nulla raro, anzi) o buttato.
Custodire le Alpi, proteggere il nostro futuro
Solette, sandali e altre mutande
La prevenzione si può sviluppare con modalità diverse: per i fazzolettini, ad esempio, molto dipende dalla consapevolezza e per questo abbiamo realizzato una campagna apposita, con cartoline dedicate. Le persone sono convinte che quel materiale si sciolga subito, ma quella è carta trattata per resistere e in un ambiente severo potrà durare anni; basta portarsi un sacchettino e riporre quel fazzoletto con gli altri rifiuti che riportiamo a casa. Altre soluzioni importanti riguardano la collaborazione con chi lavora ad alta quota, pastori, gestori di rifugi ecc., e lo sviluppo della vendita di prodotti sfusi, per pranzi e spuntini, che andrebbero a vantaggio del commercio nelle comunità locali e dell’ambiente. Infine, una parte importante può venire giocata dalle aziende, riducendo confezioni e packaging e progettando gli oggetti in modo più sostenibile.
Per questo CleanAlp è prezioso e le indicazioni che ne abbiamo tratto e ne trarremo nei prossimi mesi sono fondamentali per correggere i nostri comportamenti, favorendo anche l’economia locale.
Le Alpi sono l’elemento chiave per la vita di tutta l’Europa centro meridionale. Da secoli forniscono acqua, materie prime, energia, cibo… Questo ha favorito lo sviluppo di tutte quelle aree di pianura e collina in cui, più a valle, si sono sviluppate agricoltura di grandissima qualità, industria, città. Se questi territori sono tra i più ricchi al mondo, lo devono alle Alpi che andrebbero custodite come gioielli preziosi e invece sono state abusate e poi abbandonate. I mutamenti in corso e l’impatto che abbiamo sulle Alpi sono devastanti per quei territori e quindi gravi per tutti noi. Dobbiamo assolutamente tenerne conto, tutelare noi stessi attraverso le montagne.
Il progetto ha realizzato e realizzerà una ricerca di citizen science (scienza partecipata) ovvero un’attività scientifica a cui possono collaborare tutti, partecipando alle varie attività in programma, dalle escursioni guidate da esperti naturalisti agli eventi pubblici e formativi: basta seguire il calendario o contattare gli organizzatori, attraverso il sito cleanalp.com o le pagine social di CleanAlp su Instagram o Facebook.
____________________________
Franco Borgogno, una vita tra comunicazione e ricerca.
Nato a Torino il 2 ottobre 1965, è un giornalista con oltre 30 anni di esperienza multimediale e tematica, scrittore, comunicatore ed educatore scientifico ambientale. È anche guida escursionista sulle Alpi piemontesi, fotografo e Guida Parco delle Alpi Marittime. Da alcuni anni coordina i progetti scientifico-ambientali della Fondazione European Research Institute ETS, con cui ha iniziato a collaborare nel 2016. La sua prima attività con ERI è stata una spedizione scientifica nel Mar Glaciale Artico per studiare la presenza di microplastiche nel Passaggio a Nord Ovest, esperienza che ha dato il via a una fase entusiasmante della sua carriera. Ha partecipato a ulteriori spedizioni in Artico e collaborato con università e istituti di ricerca di tutto il mondo per studi su plastica, biodiversità e cambiamento climatico in Mediterraneo, fiumi, spiagge, boschi e montagne, in particolare con il progetto CleanAlp dedicato alle Alpi.
È membro del Consiglio Direttivo di Mountain Wilderness Italia, del Comitato Scientifico del Trofeo del Mare, e presidente onorario dell'associazione "Basta plastica in mare". Dal 2018 al 2023 è stato presidente di Ocean Literacy Italia.
Ha pubblicato i libri Un mare di plastica (2016, tradotto in Francia nel 2019) e Plastica, la soluzione siamo noi (2020). È stato premiato con diversi riconoscimenti, tra cui il Premio AICA-Oscar italiano della comunicazione ambientale 2017, il Premio Carlo Marinkovic 2018, il Science Book Award Seafuture 2018, il Trofeo del Mare 2020, e il Blue Prize-Earth Prize 2020. Ha ricevuto anche il riconoscimento "Uomini Illuminati" nel 2022.
Come autore scientifico, ha contribuito a pubblicazioni internazionali su microplastiche e strategie di mitigazione in regioni polari, Mediterraneo e Alpi. È stato anche autore di una mostra fotografica, Anime Alpine. Ritratti essenziali degli abitanti della montagna selvaggia, e ha partecipato a conferenze scientifiche di rilievo, come Arctic Frontiers (2019), con poster e documentari selezionati. Inoltre, il suo corto documentario sulla spedizione "5 Gyres North West Passage Expedition" è stato finalista all'International Ocean Film Festival.
Il documentario breve “5Gyres Arctic Expedition 2016” di Franco Borgogno
Ringraziamo Franco per essere stato il nostro secondo autore. Siamo molto onorati di aver potuto ospitare questo frammento delle sue imprese in “Lettere dal Pianeta”!
Vuoi iscriverti a Lettere dal Pianeta? Clicca qui!